Metti una giornata al Country & Tennis club di Montecarlo

Cari lettori, posto che io coi country club non ci incastro proprio niente, è facile arrivare alla conclusione che il motivo della mia visita nel principato sia di carattere tennistico.
La grande giornata inizia molto presto, la sveglia dice 5am, perchè alle 7 ci attendono gli organizzatori della “gita” in quel di Sestri Levante, dove parte il pullman. Alle ore 9 e 45 circa varchiamo i cancelli del Country Club e gli occhi carichi di sonno iniziano a “stropicciarsi” alla vista della maestosità del luogo nel quale ci troviamo. Inizia subito un’esplorazione nelle “viette” che circondano i campi da gioco, dove solitamente sono piazzati i “box” commerciali dei vari sponsor del torneo, che regalano sempre delle gioie…
Lasciando libera ogni interpretazione a riguardo, alle ore 10:30 il programma recita “Central Court: Richard Gasquet vs Guillermo Garcia-Lopez”, dunque andiamo ad accomodarci nel nostro posticino pronti a fare una bella scorpacciata di tennis. Purtroppo per lo spettacolo, (non per i tifosi di Gasquet, vedasi chi vi scrive) questo incontro dura un’ora scarsa perchè il beniamino di casa (uno dei tanti presenti in tabellone) regola in fretta la pratica “spagnola”, però non senza lasciare qualche giocata da standing ovation, ad esempio “il serve and volley sulla seconda per salvare la palla break”. Visto Richard il programma sugli altri campi ci offre il “nostro” Fabio Fognini che affronta contropronostico il serbo Viktor Troicki, sfortunatamente che la tribuna del campo 2 è sia molto piccola che stracolma di tifosi italiani, perciò ritorniamo sul centrale dove “ci tocca” Gael Monfils: altro francese, altro personaggio pittoresco, dunque altro idolo di casa e non solo. La partita è leggermente più combattuta della precedente, ma solo per demeriti di un distratto Monfils e non per merito del modesto Gimeno-Traver, 7/5 il primo set, nel secondo non c’è storia 6/2 Gael e anche qui poche (ma buone) le giocate degne di nota. Salutato Monfils è tempo di cibarsi in attesa della partita, pardon del giocatore, più atteso della giornata, mister 6 titoli di fila nel principato Rafael Nadal, che sfida il finlandese ex- top ten Jarkko Nieminen.
Le tribune si riempono, le “viette” si svuotano e nell’atmosfera si sente che sta per esplodere l’entusiasmo, i numerosissimi bambini presenti placano la loro “fame” di autografi e si accomodano compostamente al loro posto. Ci siamo. Lo speaker annuncia l’ingresso in campo e tutti quanti ci alziamo in piedi ad applaudire il numero uno del mondo. Già dal riscaldamento si evince la grande concentrazione di Rafa che, come un guerriero dell’antica Roma, si prepara ad andare in battaglia, pur sapendo che massacrerà (tennisticamente) il “povero” finlandese. Punteggio finale 6/2 6/2, ma solo perchè in quei miseri 4 game persi, Rafa ha fatto degli errori, i meriti di Nieminen, seppur di un buon livello, sono estremamente pochi. Premesso per chi non lo sapesse che chi vi scrive è più “filo-Federer”, devo comunque riportarvi anche la mia di emozione (che ahimè non ho più 10 anni) nel veder giocare Nadal, perchè senza girarci intorno è veramente impressionante!
Lasciato alle spalle Rafa, ci prepariamo alla successiva partita che teoricamente, dovrebbe essere leggermente più combattuta: Andy Murray contro Radek Stepanek. Ecco, siccome il tennis non è teoria, veniamo prontamente smentiti dal grande stato di forma del “britannico” (così non facciamo torto a nessuno), che in 20 minuti liquida il ceco con un secco 6/1 nel primo set, così decidiamo di abbandonare il centrale per dirigerci sui campi secondari a spiare qualche sessione di allenamento.
Veniamo subito accontentati, perché mentre passeggiavamo, vediamo a sorpresa Nole Djokovic (con tanto di staff tecnico e sparring partner) che si dirige verso un campo per allenarsi; lo seguiamo, ci accomodiamo nella tribunetta e veniamo immediatamente seguiti da un nugolo di tifosi in cerca della sorpresa come noi. Il serbo, assente dal torneo per infortunio al ginocchio, si allena in maniera molto soft e ci regala delle perle di umorismo prendendosi gioco del suo giovane sparring, eseguendo colpi con la mano sinistra, con i piedi, con la testa, insomma tutto tranne che un allenamento serio e infatti la gente fa sentire il suo apprezzamento con numerosi applausi.
Come tutte le volte nelle quali ci si diverte, il tempo vola, così arrivano in fretta le ore 18 ora stabilita per il nostro rientro in patria. Ci ri-accomodiamo nel nostro pullman e piano piano chiudiamo gli occhi, ma senza sognare perchè per tutta la giornata lo abbiamo fatto ad occhi aperti….
Andrea

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